ATARI 400/800

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  Atari 400 e 800 sono due modelli di home computer commercializzati tra il 1979 ed il 1992 dalla Atari. Basati sul processore MOS 6502 della MOS Technology a 8 bit e dotati di hardware di base comune, vennero ideati basandosi su un set completo di coprocessori che sgranavano la CPU dalla gestione del video all’ascolto dell’audio. In linea generale si stima una vendita pari a circa 4 milioni nel mondo, conquistando il terzo posto dopo l’indiscusso Commodore 64 e ZX Spectrum, spopolando in particolar modo nel Nord America. La loro diffusione in Europa fu limitata per via dei prezzi comparativi troppo alti; in Germania furono gli home computer più venduti e riuscirono a toccare anche i mercati emergenti come quello Cecoslovacco e Polacco. Quando si parla dei modelli 400 e 800 si deve ricordare che i loro nomi iniziali furono Candy  e Collen. Vediamo ora le caratteristiche di entrambi.
  1. Pc Candy (Atari 400): home computer appartenente alla fascia più bassa, meno dotato dal punto di vista di hardware (sembrava una sorta di console da gioco ma potenziata).  Costituito da una tastiera a membrana, era dotato di 4 kB di memoria RAM base e slot interni.
  2. Pc Colleen (Atari 800): decisamente un home computer dalla fascia di prezzo più elevata, un pc a tutti gli effetti, dotato di uno slot di memoria e una ROM, un secondo slot per le cartucce da 8 kB estendibile fino ai 48 kB di memoria RAM ed una tastiera completa e di ottima qualità. 
Entrambi i modelli erano dotati di chipset progettato da Cyan, i coprocessori ANTIC e GTIA e POKEY. Fatti da solido alluminio in rispetto delle regole della FCC per i segnali TV, nel 1978 vennero battezzati come “Atari 400” (Candy) e “Atari 800” (Colleen), per poi essere lanciati sul mercato nel 1979. Il loro design si presentava quindi robusto, ricordando molto quello delle macchine da scrivere.  Perché vennero poi chiamati come Atari 400 ed Atari 800?  La motivazione si ritrova nella quantità di memoria (4 kB RAM nel 400 e 8 kB nell’800). I modelli di Atari 400 e Atari 800 riscossero un enorme successo commerciale, superando anche gli Apple II.  Va anche detto che l’architettura di questi modelli era molto all’avanguardia e, grazie proprio a questo, (specialmente in campo visivo e sonoro), la stessa architettura venne impiegata nel Commodore Amiga, un computer multimediale il cui ideatore, il noto Jay Miner, era stato in prima persona coinvolto nella progettazione dei chip grafici di Atari (creò infatti quello della Console Atari VCS).  Il numero di colori ammontava a 128 (nel 1981 si arrivò fino ai 256) mentre tutti i concorrenti erano monocromatici e/o ne avevano pochissimi ( il C64, ne aveva solo 16 ad esempio) ed inoltre, nei due modelli di Atari 400 e 800 vennero introdotti gli sprite, al fine di agevolare la programmazione dei giochi.  Taglia L o XL? Atari opta per XL! Nessun errore, non mi sto riferendo ad un capo di abbigliamento ma proprio all’evoluzione dei due modelli di Atari.  Facciamo però prima un passo indietro.  Il modello Atari 400 non riusciva più a competere con gli esemplari del tempo; l’Atari 800 invece era troppo costoso Con l’introduzione di nuove regole da parte della FCC per gli apparecchi digitali nelle case e negli uffici (la Class B), che affermava che le emissioni RF dovevano essere sufficientemente basse per non interferire con gli altri apparecchi elettronici (quali radio e TV), i pc avevano bisogno di schermature per prevenire interferenze. Ecco che nel 1982 Atari produsse il Sweet 16 per risolvere questi ostacoli e nacque così l’Atari 1200XL. Ma quale fu il risultato?  Parliamo di un modello simile ma non uguale all’Atari 400 ed 800, ma molto più semplice da costruire ed anche più economico La sua nuova tecnologia permetteva anche l’integrazione di un numero condensato di chip (l’800 usava 7 schede di circuito, mentre il nuovo solo una).  Ad un certo punto però, Atari si trovò in un momento delicato a livello di prezzi e di concorrenza e le cose si misero molto male per l’Atari, soprattutto il 1200XL, che fu un totale buco nell’acqua per via dei suoi costi eccessivi che occorrevano per produrlo e per poter competere nel mercato.  Siamo quindi nel 1983 quando Atari annunciò l’arrivo di nuovi modelli, taglia XL: 600XL, 800XL, 1400XL, 1450XL, esposti alla fiera del CES.  Esteticamente furono molto simili all’Atari 1200XL, ma un poco più piccoli.  Il problema si riscontrò nel ritardo che ebbero tali modelli di arrivare sul mercato a causa di problemi con la linea di produzione. Purtroppo la guerra di prezzi e di concorrenza diede un KO alla Atari che, nel 1983, perse cifre ingenti di denaro ed i proprietari vendettero la divisione.