Commodore VIC-20
Il Commodore VIC-20 venne commercializzato nel 1981 ma, in Giappone, già nell’anno precedente, esisteva il Commodore VIC-1001.
Parliamo di un home computer della Commodore Business Machine Inc., commercializzato dal 1980-1985.
Si può anche dire che è una versione economica del Commodore PET ed il primo modello venne presentato al Consumer Electronics Show nel 1980. Venne attribuito al pc un soprannome: “the friendly computer”.
Aveva quasi uno scopo sociale: essere l’amico computer da un lato, in base anche a quello che fu lo scopo della sua nascita e, dall’altro, diventare a tutti gli effetti il pc per le famiglie, per la propria abitazione, per far sì che tutti i membri ci giocassero e passassero del tempo insieme.
Il suo prezzo poi aiutava di gran lunga la sua commercializzazione: parliamo di una cifra inferiore ai 300$!!, questo facilitava anche il fatto che Commodore VIC-20 fosse venduto non solo nei classici negozi di informatica ma anche in centri commerciali (Kmart); per la sua sponsorizzazione ci pensò William Shatner che, grazie alle sue doti in Marketing e Pubblicità, realizzò alcuni spot televisivi facendo raggiungere 1 milione di vendite.
(Nel 1982 si produceva la bellezza di 9.000 esemplari al giorno)
Dopo un esorbitante successo accompagnato dalla vendita di oltre 2.500.000 unità, nel 1985 il Commodore VIC-20 venne sostituito con il Commodore 16.
Tutti coloro che all’epoca possedevano un esemplare di Commodore VIC-20, erano considerati gli “iniziati” dell’informatica, ed erano coloro che muovevano piano piano i primi passi.
L’home computer permetteva inoltre di programmare con il linguaggio basic.
Era possibile giocare e programmare; le edicole del tempo vendevano centinaia di programmi su cassette da caricare nel database.
I veri amanti dell’informatica, munendosi di pazienza, passavano anche interi pomeriggi e serate per far caricare il programma e, spesso, capitava che le cassette non funzionavano nemmeno.
Quel momento in cui il programma caricava era qualcosa di magico e di diverso.
C’era chi si divertiva a creare un sistema per giocare al totocalcio senza vincere nulla, usando centinaia di righe di codice ma, anche questo, non importava.
Ciò che importava era la novità che l’informatica stava offrendo.
Perché VIC-20?
Il nome per esteso è Video Interface Chip che è il circuito integrato e più semplicemente un processore grafico utilizzato molto nel mondo dei videogiochi ed il più importante in assoluto dopo il microprocessore MOS 6502 (per il numero 20 non c’è un motivo ben preciso; Michael Tomczyk, l’ideatore del pc, scelse il numero perché gli sembrava essere amichevole, un po’ come quello che era il senso del pc inizialmente: essere un amico e Vic in inglese era il diminutivo di Victor, un nomignolo di un camionista).
VC era l’acronimo di volkscomputer, inteso come computer popolare.
Interessante è il cambiamento del nome; il lingua tedesca la "V" era spesso pronunciata come una "f" e di conseguenza il suono sarebbe risultato simile a "fick", parola volgare!!!