Intervistiamo la Recruiter
Bluecube crede nelle persone e nel loro valore inestimabile; tutti hanno qualcosa da dire e tutti hanno qualcosa da insegnare; la collaborazione del team è funzionale nel momento in cui alla base c’è ascolto e comprensione da parte di tutti e verso tutti, e quale figura in azienda indossa meglio l’abito di empatia se non che la figura del Recruiter?
Bando alle ciance e lasciamo la parola alla nostra responsabile delle Risorse Umane, Daria Martini che, grazie alle sue parole, sarà possibile avvicinarci a quello che è il mondo del Recruiting a 360°, analizzando le difficoltà che si incontrano, una panoramica del processo di selezione, l’incontro con il candidato e le emozioni che si provano.
Puoi fornirci una breve panoramica del processo di Recruitment all’interno di Bluecube?
“Il nostro iter di selezione inizia con un primo contatto telefonico a cui seguono almeno due colloqui.
Durante il contatto telefonico il candidato mi dà delle info generali sul suo lavoro, sulla sua esperienza, dopodiché procedo con il fissare un primo colloquio.
Questo serve per conoscersi e per iniziare a valutare le competenze professionali; il secondo colloquio invece si focalizza sulle competenze tecniche, e per questo solitamente viene svolto da un tecnico”.
Quali sono i canali prediletti attraverso i quali raccogli le candidature?
“Nel settore informatico i canali sono molto importanti poiché la maggior parte del lavoro è dato da ricerca attiva. I canali di ricerca che utilizzo sono in primis la sezione ‘Carriera’ del nostro sito e poi Linkedin, Monster, Iprogrammatori.it.
Collaboriamo inoltre con le principali università ed istituti superiori del territorio effettuando testimonianze aziendali e partecipando ad eventi di Employer Branding (Career Day e altro)“.
Qual è la differenza tra ricerca attiva e ricerca passiva?
“La prima è una ricerca diretta, attivamente io vado a cercare delle persone in linea con la mia Job Description. Per far questo si utilizzano degli strumenti che hanno all’interno dei database.
La seconda è detta ricerca passiva poiché la job viene pubblicata sui vari siti/canali di recruiting e dopo qualche ora iniziano ad arrivare candidature. Di solito io utilizzo entrambe le tipologia di ricerca”.
Su quali punti di un curriculum si concentra la tua lettura iniziale e quali fattori ritieni di maggior importanza per effettuare la cosiddetta prima scrematura?
“Lo screening viene effettuato inizialmente sulla presenza nel CV dei requisiti di base (inseriti nel job posting) che costituiscono la conditio sine qua non per essere convocati ad un primo colloquio.
In base alla posizione che viene ricercata si andrà a vedere in primis le competenze tecniche, la conoscenza della lingua inglese e in fine si vedrà dove la persona vive/risiede ecc”.
Quali sono le difficoltà nel fare selezione per posizioni altamente tecniche, come può essere quella di programmatore, quando si ha una formazione lontana da queste tematiche e competenze?
“Le difficoltà stanno spesso nel capire quanto concreta sia l’esperienza che un candidato sostiene di avere, perché le specificità di ogni figura pian piano con la pratica si acquisiscono, ma le domande puntuali che solo un tecnico può rivolgere vengono dalla conoscenza e dall’esperienza concreta.
Per quanto riguarda la formazione sulle competenze dei singoli profili è giornaliera, in quanto le nuove tecnologie ormai nascono ogni giorno e bisogna stare al passo.
In questo settore è consuetudine far fare un colloquio tecnico successivamente al colloquio conoscitivo: i candidati solitamente sono abituati al doppio incontro, quello con le risorse umane e quello col tecnico”.
I canali social oggi giocano un ruolo nella selezione del personale?
“I social giocano senza ombra di dubbio un ruolo importante nella selezione. Tutte le aziende, anche quelle più piccole, hanno il proprio profilo su LinkedIn, Facebook o Instagram.
Tutte le aziende cercano di farsi conoscere ed acquisire grazie ai social nuovi clienti, intrattenendo discussioni, creando contenuti interessanti, proponendo Webinar o pubblicano le loro offerte di lavoro, con l’obiettivo di raggiungere il maggior numero possibile di persone.
Oltre che pubblicare offerte di lavoro sui social quindi, le aziende puntano a implementare l’Employer Branding, che gioca un ruolo decisivo nell’assunzione dei talenti migliori“.
Ti è mai capitato di incontrare in colloquio candidati poco educati?
“No, devo dire la verità mai, ho sempre incontrato candidati educati; so che però ad altre mie colleghe è capitato!, e credo che in quel caso l’unico modo di gestire al meglio la situazione sia con calma, pazienza ed educazione“.
Quali sono secondo te le emozioni più comuni durante un colloquio? E come le gestisci?
“L’ansia da colloquio di lavoro è sicuramente l’emozione che accomuna tutti, sia per chi è alla prima esperienza lavorativa sia per chi ha già avuto esperienze in passato. La cosa più importante è cercare di controllarla e incanalarla affinché diventi gestibile.
Io cerco sempre di mettere i candidati a proprio agio, con un sorriso o con una parola gentile in modo da avere una conversazione serena e perché no, piacevole”.
Bene, ora che avete avuto modo di conoscere la nostra Recruiter in poche righe, date un’occhiata alle nostre offerte ed inviate la vostra candidatura!
Daria sarà lieta di prendere visione dei vostri CV e di contattarvi!