ZX Spectrum

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    Antagonista indiscusso del Commodore 64, prodotto dall’82 all’86 dalla Sinclair Research Ltd e dall’86 dal ‘92 dalla Amstrad, presentiamo lo ZX Spectrum, home computer dal prezzo accessibile a tutti che conquistò gran parte d’Europa. Di piccole dimensioni ma dalla velocità di calcolo elevata, divenne l'home computer più popolare in vari Stati del mondo.  Negli USA ad esempio prese il nome di Timex Sinclair 2068 con tanto di realizzazioni di cloni (ad esempio: l’Inves Spectrum 48k plus” in Spagna ed il “Baltica” in Russia).
Perché si chiama ZX Spectrum?
L’idea era quella di sottolineare la possibilità di visualizzare immagini in molti colori!, Questo rappresentava una vera e propria innovazione che lo differenziava dagli ZX80 e ZX81 (questi due modelli non erano provvisti nè di colori nè di suoni).  Lo ZX Spectrum, come già accennato,  aveva ottenuto ottimi risultati grazie al suo prezzo di mercato basso ed accessibile a tutti, la sua memoria di 16kB e successivamente di 48k; tali risultati erano stati ottenuti grazie al fatto che molta parte dell’elettronica era stata concentrata all’interno di un solo chip (uncommitted logic array), prodotto su commissione dalla Ferranti. Quasi nessuno si aspettava che lo Spectrum potesse riscuotere un tale successo (all’inizio si pensava ad un mercato di “nicchia” inglese); insomma, fu un esemplare che raggiunse ottimi risultati, battendo le aspettative! Il fallimento della casa produttrice fu determinato da una serie di altri progetti che, purtroppo, si rivelarono essere infruttuosi, come ad esempio lo ZX Microdrive ed il Sinclair C5 (veicolo elettrico utilizzato per il trasporto umano).  Non dimentichiamoci anche del Sinclair QL: presentato in Italia nel 1984 allo SMAU di Milano, si era rivelato eccessivamente costoso e soprattutto, non totalmente affidabile per un utilizzo professionale per via delle memorie di massa su microdrive; ecco quindi che alla fine del 1984 le difficoltà ed i limiti (sia in termini economici che professionali) si fecero molto visibili, in aggiunta alla notizia del ritiro dal mercato della Timex Corporation (azienda che distribuiva i pc Sinclair negli Stati Uniti con il nome di Timex Sinclair 2068). La fine della Sinclair Research arrivò nel 1986 quando fu venduta alla Amstrad che, invece di eliminare i prodotti Sinclair, optò a favore delle proprie linee di macchine (le “CPC”), promuovendo lo ZX Spectrum 128k +2. Le vendite raggiunsero un alto livello nella fascia di mercato bassa e di conseguenza la maggior parte delle software house presenti sul mercato stesso non esitarono ad apportare un’ulteriore novità: colonne sonore nei titoli più recenti (il modello precedente aveva solo un semplice beeper). Siamo nel 1987 quando i primi pc a 16 bit comparirono sul mercato e l’Amstrad presentò i modelli +3 con tanto di disk drive incorporato da 3 pollici (proveniente dal CPC) e +2A come alternative economiche al CPC 6128 e CPC 464. La pubblicizzazione degli esemplari avvenne durante il periodo natalizio e questo comportò il raggiungimento di vendite accettabili, nonostante il fatto che i nuovi modelli incominciassero ad avere problemi di compatibilità con lo Spectrum 48 kB. Agli albori degli anni ‘90, con la diffusione dell'architettura a 16 bit, i processori di Spectrum spostarono la loro attenzione verso altre soluzioni e verso altre piattaforme: questo portò alla cessazione della produzione della macchina nel 1992 ma non in maniera totale: il fatto di essere economico e di vantare di una vastissima tipologia di software, portò l’esemplare a diventare uno dei pc più venduti nell’est d’Europa. 
Quali furono alcune delle principali caratteristiche tecniche dello ZX Spectrum? 
  1. Processore: CPU: Zilog Z80 
  2. Velocità CPU: 3,5 MHz (versione PAL) 
  3. ROM: 16 KB 
  4. RAM:16 KB 
  5. Video: 24x32 (righe x caratteri) con risoluzione 192 x 256 punti (ogni carattere formato da 8x8 punti) 
  6. Sistema operativo di serie: Sinclair BASIC
  7. Registratore a cassette incorporato
  8. Interfaccia Joystick proprietaria.
L’esemplare si presentava come un apparecchio nero in plastica di forma rettangolare e di piccole dimensioni. La tastiera, collocata sulla superficie superiore, si presentava anch’essa di piccole dimensioni, ridotta ed inserita su una lamina di alluminio di colore nero.  Conteneva 40 tasti in gomma rigida e ciascuno dei tasti poteva essere utilizzato per svolgere più funzioni differenti (fino a 6 per tasto), indicate sui tasti (caratteri grafici, codici colore, comandi BASIC, ecc). Sul retro della tastiera c'era la presa del trasformatore, le prese per eventuale microfono e cuffie, il connettore per espansioni (stampanti ed altri dispositivi) ed anche l’uscita del modulatore da collegare con la presa di antenna della televisione, 
Quali scopi erano connessi al suo utilizzo?
Innanzitutto l’esemplare andava collegato ad un televisore PAL UHP (in bianco e nero e/o a colori sul canale 36).  Lo ZX Spectrum operava sia in modalità grafica che testuale (l’uso poteva avvenire in maniera simultanea) con il diretto indirizzo della sua memoria video.  Lo schermo dello ZX Spectrum era diviso in due parti:
  1. Quella superiore: occupava generalmente le prime 22 linee di caratteri e mostrava il listato o l’output dei programmi che erano in esecuzione;
  2. Quella inferiore: era costituita dalle ultime 2 righe e mostrava il carattere che veniva digitato o la linea di programma alla quale si apportavano modifiche ed eventuali messaggi di sistema. 
L’editing dei comandi poteva avvenire con l’utilizzo di una serie di tasti: cursor right, left, insert and delet con ripetizione automatica. I colori visibili erano poi i seguenti: verde, blu, nero, rosso, giallo, bianco, magenta, ciano (grazie all’attivazione extra bright si potevano visualizzare fino a 15 colori).  Grazie al fatto che la sua memoria di massa era costituita dal registratore a cassette, lo ZX Spectrum poteva ospitare moltissimi software e videogiochi.
Quali furono i modelli di ZX Spectrum?
  • ZX Spectrum 16K/48K
  • ZX Spectrum+
  • ZX Spectrum 128
  • ZX Spectrum +2
  • ZX Spectrum +3
  • ZX Spectrum +2A
  • ZX Spectrum +2B e +3B
  • ZX Spectrum Vega
  • ZX Spectrum Vega Plus
Lo sapevate che... Fu proprio grazie allo ZX Spectrum che i due musicisti del gruppo Dhuo, Mike Logan e Bruno Bergonzi, nel lontano ormai 1984, realizzarono il disco (sperimentale) Rome By NIght/On Video con all’interno una traccia che poteva essere registrata su cassetta inserita poi nel computer: questo dava la possibilità di ascoltare la musica e vedere sullo schermo un video computerizzato, simultaneamente! Allo stesso modo, l’album del celebre Richard D. Hames Album di Aphex Twin (1986) contiene suoni che provengono dallo ZX Spectrum.